Solo Milano resiste in terreno positivo, il mercato della capitale ristagna, Torino e Napoli registrano una contrazione dopo un trimestre positivo. Tra gli altri capoluoghi i cali maggiori a Padova, Venezia e Parma. la città più economica è Rovigo
Crolla il mattone, ora tocca ai prezzi? Negli scorsi mesi le quotazioni degli immobili di seconda mano sembrano avere imboccato la china discendente con ribassi che riguardano 27 delle 37 città capoluogo monitorate dall’Ufficio Studi Idealista.it.
Delle grandi città solo Milano resiste in terreno positivo, ma la performance è dovuta alla spinta dei quartieri di pregio (3,3%; 4.273 euro/m²), il mercato della capitale ristagna (-0,2%; 4.548 euro/m²), mentre Torino (-2,3%; 2.370 euro/m²) e Napoli (-2,4%; 3.256 euro/m²) registrano una contrazione dopo un trimestre in terreno positivo. Tra gli altri capoluoghi i cali maggiori si registrano a Padova, Venezia e Parma. la città più economica è Rovigo.
Troppi elementi negativi insieme concorrono a esercitare una forte pressione sui prezzi, che peraltro restano l’unica leva a disposizione degli operatori per dinamizzare un settore stagnante per il crollo del mercato dei mutui e soprattutto per la contrazione del reddito disponibile delle famiglie italiane, proprio mentre cresce il carico fiscale sulla casa.
Dunque le famiglie dovranno rinunciare a comprare casa? Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile ufficio studi di idealista “è un’ipotesi concreta se i prezzi non scenderanno fino a incontrare la domanda, tuttavia sino ad ora ci sono stati solo timidi segnali e proseguendo di questo passo occorreranno alcuni anni perché ciò avvenga. Nel frattempo è probabile che bisognerà rivedere il modello sociale imperante fondato sull’aspettativa di diventare proprietari a tutti i costi e, conoscendo la passione degli italiani per la casa, sarà un cambiamento di prospettiva difficile da accettare”.
MILANO
In un quadro di ridimensionamento generale dei prezzi milano non fa sconti, con valori in crescita al ritmo del tasso d’inflazione del periodo (3.3%).
Nella metropoli lombarda i proprietari credono ancora di poter fare il prezzo per poi rivederlo in fase di trattativa, ma nel dettaglio dei quartieri cittadini si evidenziano forti spinte a ribasso a partire dalle aree periferiche di Vigentino-Chiaravalle (-10,2%; 2.771 euro/m²) e Baggio (-8,1%; 2.484 euro/m²), segno che sotto traccia i prezzi vanno normalizzandosi.
Le contrazioni questo trimestre hanno riguardato gran parte dei quartieri con i prezzi sotto la media cittadina di 4.273 euro al metro quadro, a eccezione di Navigli-Bocconi (-1,1%; 5.096 euro/m²), l’unico nel range alto di prezzo ad aver sperimentato una contrazione questo trimestre.
Tra i quartieri che sono continuati a crescere a ritmi sostenuti anche in piena crisi Garibaldi-Porta Venezia (8,3%; 5.656 euro/m²) segna la migliore performance del trimestre sospinta delle trasformazioni urbanistiche in vista di Expo 2015, seguita da Porta Vittoria (4.945 euro/m²; 6,2%) e san siro (4.958 euro/m²; 2,7%).
Proseguono in trend positivo Fiera-De Angeli (1,2%; 5.284 euro/m²) e Forlanini (3.646; 1,1% euro/m²), mentre il centro storico (8.077 euro/m²; 1%) consolida il primato dei prezzi cittadini.
ROMA
Ristagna il mercato capitolino sempre ancorato alle quotazioni di inizio anno. I ribassi risparmiano Cassia-Flaminia (5,4%; 4.750 euro/m²), che continua ad avere una sua forza di mercato per l’effetto vicinanza dei Parioli, in particolare nelle zone Vigna Clara-Fleming. bene Monte Mario (3,7%; 4.097 euro/m²), conservano il loro valore le case in centro (0,1%; 7.414 euro/m²).
Quotazioni giù nel resto delle aree oggetto del rapporto con il dato peggiore che spetta questo trimestre ad Appio-Latino (-4,8%; 4.790 euro/m²) e Casilino-Centocelle (-4,5%; 3.401 euro/m²).
Da segnalare l’ulteriore battuta d’arresto di Monte Verde (-2,4%; 4.782 euro/m²), il quartiere che è cresciuto di più su base annuale, e che ora sconta una maggiore riflessività del mercato con un incremento dell’offerta immobiliare nella parte di minor pregio.
TORINOContinua a oscillare tra alti e bassi, segno che anche questo come altri mercati è ancora lontano dal trovare un suo punto di equilibrio e che gli effetti della grande riqualificazione immobiliare e urbana di alcune aree non bastano a riattivare le compravendite.
Un mercato, quello torinese che ha vissuto un trimestre di cali generalizzati dei prezzi a livello cittadino, eccetto Vanchiglia-Borgo Po (9,1%; 3.538 euro/m²) il cui rimbalzo prodigioso è spiegabile con l’incremento dell’offerta di immobili nella parte di maggior pregio dell’area.
Giù i prezzi in tutto il resto dei quartieri dal centro (-4,1%; 3.264 euro/m²), alle zone popolari di Borgo Vittoria-Vallette (-3,7%; 1.778 euro/m²) passando per San Paolo-San Donato (-2,9%; 2.359), le aree con i prezzi più vicine alla media dei prezzi cittadini.
I prezzi più convenienti della città si trovano in Aurora-Rebaudengo (-2,5%; 1.644 euro/m²), ribassi sotto la media cittadina per S.Rita-Lingotto-Mirafiori (1,8%; 2.173 euro/m²).
NAPOLI
Tra i grandi mercati è quello che soffre di più con l’estensione dei ribassi anche ai quartieri di maggior pregio come il lungomare (-2,7%; 5.535 euro/m²) e il centro storico (-5%; 2.856 euro/m²) che segna la peggiore performance a livello cittadino nel secondo quarter.
Quotazioni in picchiata in Piazza Garibaldi (-4,8%; euro/m²) e Ponticelli-San Giovanni a Teduccio (-3,7%; 2.052 euro/m²), l’area con i prezzi più popolari della città, meno marcato il ribasso Bagnoli-Fuorigrotta (-2,6%; 3.408 euro/m²), dove il prezzo rimane di poco superiore alla media cittadina.
Contrazioni sotto il 2% per i periferici Marianella-Chiaiano-Scampia e Miano Secondigliano, tiene il Vomero (0,1%; 4.878 euro/m²), mentre i proprietari di case a Soccavo-Pianura (3,4%; 2.461 euro/m²) e Capodimonte-Materdei-San Carlo-Arena (2,8%; 2.929 euro/m²) non hanno abbassato le loro pretese.
RESTO D'ITALIA
Ecco invece i prezzi di 37 città capoluogo di provincia che presentano un numero di annunci sufficienti ai fini della rilevazione statistica.
La situazione d’incertezza con i timori di molti italiani in prospettiva futura ha reso i potenziali acquirenti molto cauti e questa situazione si riflette nella maggior parte delle grandi città italiane che registrano forti ribassi da nord a sud ad eccezione di Genova (0,6; 2.698 mentre euro/m²).
Drastico crollo dei prezzi a Padova (-9,6%; 2067 euro/m²) e Venezia (-6,2%; 3.284 euro/m²), mentre Firenze, nonostante sperimenti una flessione pari al 5,1%, risulta la terza piazza più cara d’Italia dopo Roma e Milano e, con i suoi precedendo 3.732 euro/m², precede anche Napoli.
Cali meno marcati, ma non meno significativi, a Bologna (-3,6%; 2.838 euro/m²), e nelle città isolane: Cagliari (-2,5%; 2.484 euro/m²); Catania (-2,4%; 1.827 euro/m²) e Palermo, segnali di stanchezza per Bari (-0,2%; 2.6125 euro/m²).
Tra gli altri centri Rovigo, coi i suoi 1.338 euro/m², risulta la città più economica del lotto, Perugia quella che è cresciuta di più nel corso dell’ultimo trimestre (7,3%; 1.850 euro/m²).
A cura di : Ufficio Studi Idealista.it - fonte http://www.oipamagazine.eu