Ovvero perché la Condivisione fa bene a cuore, professione e portafoglio (3^parte).
Facciamo ora insieme una ipotesi semplificata ma plausibile: quanti incarichi vendibii davvero hai in gestione oggi? Vendendoli tutti nei prossimi 60-90 giorni quanto guadagneresti? Adesso dividi la cifra a metà (visto che sei un fesso li hai condivisi) e guarda se come fatturato bimestrale può andarti bene.
Ammesso che sei ora senza incarichi, cosa fai dopo? Ti metti alla ricerca di nuovi incarichi contattando clienti passati, referenti, informatori e magari facendo anche il farming, la cura della “zona” (o della categoria ) intuita da Tucker e Lynch negli Stati Uniti nel 1908 e non qui da noi negli anni 80 come qualcuno vuole far credere tanto da promuoverla come know-how esclusivo e vendendosela ancora oggi come strategia di mercato vincente.
Appena acquisito un nuovo incarico che fai? Siccome sei un fesso, lo condividi e qualche collega che conosci, approfittandone, ti viene in aiuto permettendoti però di smaltirlo in un tempo decisamente più breve.
Il cliente è contento, la referenza attiva molto potente ed altri clienti arrivano perché in Italia siamo lobbysti di natura e abbiamo sempre (“a frà: che te serve” è un motto ancora molto in uso) l’amico dell’amico che può darci una mano.
In conclusione è facile capire come la condivisione ha tutta una serie di aspetti positivi come l’ammortizzare i costi di impresa se hai dei collaboratori o l’aumento dell’utile se sei agente singolo: possibile che sia così imprenditorialmente stitico chi sostiene il contrario? Forse la tesi del “Condividere per dividere” vista in versione negativa è propria solo di qualche manager che non ha né la preparazione, né la forza, né la voglia di proporre o imporre alla sua cerchia questo nuovo standard.
Quanti si stanno arrampicando sugli specchi perché incapaci di assorbire un cambiamento inevitabile? Quanti “conservatori di metodologia” girano per l’Italia? Quanti fallaci venditori di “inimitabilità metodologica” spacciano inadeguato e superficiale vecchiume come fosse oro colato? Ma non farebbero meglio a sforzarsi di comprendere queste semplici nuove dinamiche? Basta pensare alla fantastica iniziativa del “Valucasa” (http://valucasa.frimm.com/) che seppur proposta da un brand specifico sta letteralmente spopolando per l’utilità intrinseca al singolo agente ma anche alla clientela: un posto dove verificare davvero e nel dettaglio la qualità dell’offerta di immobili e non solo in modo generalizzato come riportano i vari osservatori immobiliari e non solo dal punto di vista della Richiesta come riportato dai vari borsini immobiliari.
Penso a tutti quei colleghi ancora convinti che “Condividere per essere costretti a dividere” sia solo un modo per perderci e non posso fare a meno di sorriderci su. Sono certo che chi ha davvero buonsenso commerciale, professionale e, soprattutto, imprenditoriale, si adeguerà in maniera veloce creandosi una propria rete di colleghi extra-marchio con cui collaborare e prosperare. Per chi fosse inoltre interessato a proporsi in un contesto più grande non mancano le iniziative provinciali o regionali. Mi permetto di segnalarne una appena iniziata “Questa Agenzia Collabora” che trovate sul portale http://agenzie.condivisioneimmobiliare.it/ dove è possibile la ricerca delle agenzie pronte a collaborare evitando così inutili e costosi tentativi a vuoto e, se pensate di essere pronti a farlo (a prescindere dal vostro marchio), vi consiglio di farlo subito per approfittare di chi già oggi crede che anche in Italia si arriverà presto a scenari lavorativi che all’estero sono ormai la normalità.
“Condividere per essere costretti a dividere”?
No di certo, piuttosto… “Condividere per essere certi di dividere”
Buone vendite a tutti Luca Gramaccioni
Se desideri informazioni o suggerimenti oppure vuoi scambiare opinioni sul mondo della formazione per gli operatori immobiliari o creditizi, contattami direttamente su gramaccioni@formazioneprofessionisti.com
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