Come fare? Facendo parlare l’ipercinetico di turno che tutto travolge dall’alto della poca considerazione verso cultura, esperienze e professionalità altrui. Personalmente sono convinto che lasciar parlare chi critica sia un’ottima occasione di confronto puro. Quindi ben vengano critiche, satire ed anche prese in giro tra colleghi in uno stesso contesto. Mi sembra altresì riduttivo “scavare la fossa” ad altri conoscendo poco nulla di materia, cosa e persone. Premetto che l’ultima pseudo-frecciata mediatica poco mi tange: io continuo il mio lavoro “su strada” avendo interessi in tante agenzie e tento di riportare le esperienze fatte sulla mia pelle, in Italia come all’estero, prendendomi la responsabilità dei risultati di ciò che vado dicendo. Chi mi cerca e mi apprezza lo fa perché sono strettamente legato al quotidiano e non parlo né scrivo di leggende greche. Proprio questo essere strettamente legato al quotidiano mi costringe ad innovare cercando soluzioni e modalità nuove per adeguarmi ad un mercato che cambia ed è per questo motivo che apprezzo ed ho rispetto per tutte le componenti del mio ambiente pur mantenendo il mio diritto alla critica. Voi pensate davvero che per stare sul mercato in modo conveniente per noi ed utile ai clienti basta far parte di un’associazione ed essere aggiornatissimo sull’ultimo decreto legge? Voi credete davvero che la professionalità di un’agente immobiliare debba fermarsi alle sole, importantissime, conoscenze tecniche e giuridiche? La condivisione, l’organizzazione, il marketing, sistemi e strumenti operativi diversi dai già utilizzati, le competenze negoziali, le scelte imprenditoriali (es. il franchising) e persino l’home staging devono sparire perché l’ipercinetico di turno ha sentenziato che sono inefficaci e chi se ne occupa non è degno di esistere? Che sono tutti dei falliti riciclati? Che sono tutti incompetenti che propongono cose inutili? Ma non ci lamentavamo della “casta”? Un conto è pretendere di più e verificare i risultati ottenuti, altro è criticare a prescindere ed in modo generalizzato: ognuno ha il proprio stile. Grazie al cielo esiste chi ha una visione un po’ più ampia di un contesto municipale e si prende la briga (spesso gratuitamente seppur con oneri ed onori) di metterci la faccia pur di innovare. Capisco anche che a qualcuno, un pò meno capace di autocritica ed un pò più old style, questo può dare fastidio ma siamo in democrazia e chiunque lo voglia, può esprimere il proprio assenso o dissenso. Fermo resto nella mia idea che criticare sui risultati è lecito, farlo a prescindere generalizzando è solo ricercare un consenso da bar dello sport.
Auguri a chi resta (volutamente) indietro: la storia insegna che lascerà spazio e successi a chi sa innovarsi.
Noi, nel frattempo, ridiamoci su :-)))
Buone vendite a tutti Luca Gramaccioni
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