Di seguito un interessante confronto con i colleghi francesi pubblicato da A.N.A.M.A. Risalta decisamente che tutto ha inizio con un "incarico fiduciario" ad un monomandatario assimilabile in tutto a ciò che succede da noi quando, seppur mediatori, gestiamo un incarico che và oltre l'esclusiva perchè ricevuto da qualcuno che ha fiducia nella qualità del nostro lavoro a prescindere da ciò che è scritto. A voi le riflessioni del caso.
E’ interessante e curioso registrare come in Francia le case si vendano di media in soli 3 giorni, quando in Italia ne servono almeno 180. Strano che ciò avvenga in un Paese dove l’agente immobiliare è un mandatario, pagato solo da chi vende e al 7% di provvigione. Ma in Francia i clienti non sono tutelati come in Italia? Il servizio che ricevono i francesi, non essendo dato da un agente terzo (mediatore puro), ma da un professionista che opera su incarico di una parte, non è all’altezza delle aspettative? Mah! Sarà pur vero ma il mercato, che è inesorabile, risponde alla grande oltralpe velocizzando le transazioni a tal punto che in soli 3 giorni si giunge alle conclusioni. Non è forse che l’agente immobiliare francese goda di maggior credibilità dell’agente italiano? Non è forse che lo stretto rapporto tra l’agente immobiliare ed il notaio infonda nel cliente il convincimento di “essere in buone mani"? Sì! La verità è proprio .........
questa: gli agenti francesi, carichi di responsabilità previste dalla legge vigente, godono di credibilità indiscussa. E pensare che non devono sostenere alcun esame ma hanno l’onere di possedere la tessera professionale rilasciata dalla Prefettura, di costituire una cauzione “in denaro” a garanzia dei danni causati con la propria attività e delle eventuali somme ricevute a deposito oltre alla poilizza assicutrativa. Ed inoltre rientra tra gli obblighi di legge mettere per iscritto ogni incarico, ogni convenzione ed ogni accordo che nasca in conseguenza della loro attività. E in piena crisi immobiliare la categoria francese riesce a far registrare performace nelle vendite di tutto rispetto, con l’utilizzo dell’agente immobiliare da parte del mercato che sfiora l’80% dei casi. Ma allora come mai in Italia le compravendite vedono la presenza dell’agente immobiliare solamente nel 45% degli atti? Come mai il mercato italiano ha poca fiducia dei “blasonati agenti nostrani”? Che ci sia bisogno di fare un serio esame di coscienza non vi sono dubbi. Non è sufficiente riempirsi la bocca di termini come “lotta all’abiusivismo” o “laurea agli agenti immobiliari” quando il mercato ti valuta come un soggetto da … non utilizzare! E la colpa di tutto questo di chi è? Di certo degli attuali operatori che devono cospargersi la testa di cenere, fare un passo indietro e dare spazio alle giovani leve, alle nuove norme, alle novità che vengono dall’Europa dove il mercato, nonostante la crisi, è effervescente, attivo e in pieno sviluppo. E la presenza degli agenti immobiliari non è a malapena sopportata ma auspicata. Intanto in Francia i prezzi delle case aumentano dell’8,7% così come riportato dai dati pubblicati dalla Camera dei Notai francesi, che riferisce come “…un qualsiasi appartamento in questo momento a Parigi si vende anche in tre ore, di qualsiasi superficie e al valore stabilito nella giornata”.
questa: gli agenti francesi, carichi di responsabilità previste dalla legge vigente, godono di credibilità indiscussa. E pensare che non devono sostenere alcun esame ma hanno l’onere di possedere la tessera professionale rilasciata dalla Prefettura, di costituire una cauzione “in denaro” a garanzia dei danni causati con la propria attività e delle eventuali somme ricevute a deposito oltre alla poilizza assicutrativa. Ed inoltre rientra tra gli obblighi di legge mettere per iscritto ogni incarico, ogni convenzione ed ogni accordo che nasca in conseguenza della loro attività. E in piena crisi immobiliare la categoria francese riesce a far registrare performace nelle vendite di tutto rispetto, con l’utilizzo dell’agente immobiliare da parte del mercato che sfiora l’80% dei casi. Ma allora come mai in Italia le compravendite vedono la presenza dell’agente immobiliare solamente nel 45% degli atti? Come mai il mercato italiano ha poca fiducia dei “blasonati agenti nostrani”? Che ci sia bisogno di fare un serio esame di coscienza non vi sono dubbi. Non è sufficiente riempirsi la bocca di termini come “lotta all’abiusivismo” o “laurea agli agenti immobiliari” quando il mercato ti valuta come un soggetto da … non utilizzare! E la colpa di tutto questo di chi è? Di certo degli attuali operatori che devono cospargersi la testa di cenere, fare un passo indietro e dare spazio alle giovani leve, alle nuove norme, alle novità che vengono dall’Europa dove il mercato, nonostante la crisi, è effervescente, attivo e in pieno sviluppo. E la presenza degli agenti immobiliari non è a malapena sopportata ma auspicata. Intanto in Francia i prezzi delle case aumentano dell’8,7% così come riportato dai dati pubblicati dalla Camera dei Notai francesi, che riferisce come “…un qualsiasi appartamento in questo momento a Parigi si vende anche in tre ore, di qualsiasi superficie e al valore stabilito nella giornata”.
Meditate gente, meditate.... Angela Parrini
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