Le mappe mentali nascono dal presupposto che il nostro cervello non processa le informazioni in modo lineare, ma contemporaneo; le mappe ci permettono di utilizzare parole, immagini e colori in modo da coinvolgere anche le aree del cervello solitamente non utilizzate durante determinati processi come quelli di organizzazione delle infomazioni.
Una persona tendenzialmente razionale utilizza prevalentemente schemi e logiche lineari. Ma,come abbiamo visto, i processi del nostro cervello sono simultanei, non lineari. Quindi per utilizzare al meglio il nostro potenziale mentale è necessario coinvolgere contemporaneamente sia la nostra parte, diciamo così, più creativa sia quella più razionale.
Durante la nostra crescita, personale e professionale, tendiamo a sviluppare maggiormente alcune caratteristiche a scapito di altre. Per questo motivo siamo soliti identificare alcune persone come più creative di altre; oppure consideriamo qualcuno particolarmente logico o razionale.
Parlare e leggere, ad esempio, sono processi lineari: scandiamo una parola alla volta, una dopo l’altra. Allo stesso modo leggiamo o ascoltiamo le parole in successione, in modo lineare appunto.
Per questo motivo la maggior parte di noi ha imparato a schematizzare e riassumere le informazioni solo in forma lineare (ad esempio attraverso schemi numerati, schemi di flusso, ecc. ecc.) Si tratta tuttavia di un metodo spesso noioso, poco efficace e che non utilizza al massimo le potenzialità del nostro cervello.
Perché?
Perché così facendo non coinvolgiamo la parte più creativa del nostro cervello! Buzan suggerisce quindi di abbandonare gli schemi lineari e passare alla forma radiale: da un’idea centrale si diramano verso l’esterno le informazioni connesse.Ogni ramo può diventare a sua volta il centro di una nuova “esplosione” di informazioni e così via.
Organizzando le informazioni in questo modo puoi vedere tutto subito in un’unica pagina. Non è più necessario sfogliare diverse pagine di appunti per trovare il contenuto che cerchi.
Inoltre, per coinvolgere pienamente entrambi gli emisferi del cervello, Buzan suggerisce di utilizzare i colori. Un colore diverso per ogni ramo che parte dal centro.
E se tornare ad utilizzare matite e pennarelli puoi sembrarti strano, cosa ne dici di ricominciare anche a disegnare?
Ebbene sì! Per stimolare ed aiutare ulteriormente la memoria a fissare le informazioni contenute nella mappa non c’è nulla di meglio di utilizzare dei veri e propri disegni per rappresentare i concetti espressi nello schema.
Fare le mappe mentali ci fornisce una scusa per giocare; sono un cottimo alibi per giustificare matite e pennarelli colorati in bella vista sulla nostra scrivania ma, soprattutto, utilizzare questo strumento permette al nostro cervello di esprimere molto di più del suo infinito potenziale.