Ci sono delle modalità per divenire degli abili comunicatori? Quali le tecniche?
Divenire dei buoni comunicatori, certamente non è semplice. E' necessario essere equipaggiati di abitudini, strumenti e strategie.
Le abitudini, modi costanti di operare sono divisibili in due sottocategorie: positive e negative. Le prime sono quelle che favoriscono la disciplina mentale, la dinamica dell'interattività e la gestione del tempo. Vengono rafforzate con il costante allenamento.
Le seconde, le negative, sono gli ostacoli che rendono inefficace una relazione verbale tra gli individui come la tendenza alla dispersività e all'illogicità dei ragionamenti o la tendenza a fare monologhi. Gli strumenti per realizzare una comunicazione efficace sono dati dall'insieme di modalità operative o accorgimenti atti a favorire la comprensione reciproca. Tra questi: il training; la chiarezza espositiva; la passione (slancio ed energia); il ricorso alle pause; il porre domande; la gestualità. Grazie ad una costante applicazione ed a un costante esercizio è possibile potenziare la capacità espressiva e la chiarezza espositiva, evitando errori di natura sintattica e comportamentale: generalizzazioni, frasi fatte e costruite in modo negativo (NON credo, penso di NON…); adulazioni; espressioni offensive; monologhi.
Bisogna ricordare che è buona norma abituarsi a usare la gestualità e il linguaggio non verbale per conferire maggiore enfasi e intensità alla comunicazione.
Le strategie rappresentano l'insieme di atteggiamenti, procedure linguistiche di eccellenza che sono finalizzate al raggiungimento del rapport (empatia con l'interlocutore) e dell'obiettivo prestabilito.
Tra le strategie comportamentali e linguistiche atte ad instaurare un livello comunicativo adeguato e funzionale al successo, bisogna ricordare:
Il rapport è il processo attraverso cui si stabilisce un buon rapporto personale, basato sulla fiducia e sull'accordo.
In alcuni casi avviene in modo spontaneo ed inconsapevole. Ciò è evidente nel fenomeno del rispecchiamento: si emula il modo di fare dell'interlocutore, si diventa lo specchio dell'altro, per esempio quando si assumono le sue stesse posture.
Il campo affermativo è la tecnica che permette di aumentare le probabilità di ottenere l'assenso in una comunicazione usando termini "generici e generali" in grado di rimandare a differenti contesti simultaneamente. Per esempio dire "questo prodotto è tra i più competitivi", invece di "questo è meglio di quello che possiede lei".
Il modello negativo ed il potere del no è una cattiva abitudine, poiché l'uso di avverbi e locuzioni di carattere negativo come "no, nessuno/a, non, neppure" non si favorisce la creazione del rapport. La mente dell'interlocutore registra, infatti ciò che diciamo, non il suo senso. Dire "Fai così piuttosto che…" al posto di "Non fare questo..".
Le metafore. L'utilizzo di metafore nel discorso aiuta l'interlocutore a comprendere meglio le emozioni della persona con cui interagisce.
La sensorialità. Per rendere il nostro linguaggio piacevole e di impatto è indispensabile ricorrere a parole che creino immagini e sensazioni nell'interlocutore. Bisogna rendere l'esposizione logica e al contempo emotiva. Utilizzando espressioni di tipo visivo, uditivo e cinestesico, si riuscirà a rendere il linguaggio aderente alla realtà , creando un ponte tra noi, le nostre emozioni e gli individui che abbiamo di fronte.
Il presente. Declinare al presente ogni predicato verbale rendere la comunicazione estremamente semplice e funzionale dal punto di vista logico e funzionale. E' bene utilizzare il presente anche quando si parla di situazioni che daranno risultati a lungo termine.
Le direttive implicite sono quelle modalità che permettono di comunicare in maniera direttiva senza essere scontrosi. Questo è possibile tramite la presenza di avverbi o preposizioni (fino a quando, quando, domani, il prossimo mese), che attribuiscono all'evento un limite temporale, in modo da trasmettere all'interlocutore un modo in cui si intenderà gestire una situazione. Le direttive implicite contribuiscono a creare un'aspettativa positiva nell'interlocutore.